Qui giungevano i molteplici pellegrini e viaggiatori, proprio alle porte esterne della città murata, il cui limite è segnato dalla chiesa del Purgatorio. Per questo motivo sul cantonale si trova la statua di uno dei protettori dei viandanti, S. Francesco Di Paola, che attraversò miracolosamente lo stretto navigando sul proprio mantello.
Il Palazzo si caratterizza per la presenza di balconi arricchiti dai “mascheroni”, mensoloni decorati tipici dello stile tardo-barocco. Sul più stretto prospetto un balcone a cinque mensole riporta i mascheroni più originali della città: volti umani o fitomorfi stringono in bocca animali come la serpe o lo scorpione, simboli della maldicenza, sovrastati da seni prorompenti e cornucopie colme di frutti che richiamano la ricchezza dei proprietari.
Il prospetto principale ha invece tre balconi che ritraggono scene di vita quotidiana fra musici, taverne e ricchezze ostentate. E' stata avanzata l'ipotesi che il volto centrale del registro inferiore di ogni balcone, caratterizzato da tratti fisiognomici ben definiti, possa essere un ritratto caricaturistico dei membri della famiglia Cosentini.