Cava San Leonardo

La Cava San Leonardo viene anche chiamata Cava dei Mulini.
Gli anni ’50 determinarono, con l’avanzare delle innovazioni tecnologiche, la fine di un sistema consolidato secolare: l’utilizzo dei mulini ad acqua venne scardinato e sconvolto dall’introduzione dell’elettricità.

La Cava fu ben presto abbandonata. Possiamo solo immaginare una folla di mulinari (proprietari dei mulini), di custari (forza lavoro per i mulinari), di sciumarari (coloro che irrigavano sfruttando sapientemente le pendenze naturali del terreno) e le lavandaie (donne che andavano a lavare i propri panni o quelli della ricca borghesia dietro compenso) che fino ai primi decenni del ‘900 dovevano vivere e abitare questo luogo, in cui proprietari terrieri e i ricchi imprenditori iblei possedevano estesi campi coltivati a grano e mulini.

Oggi restano soltanto i relitti dei vecchi mulini che lasciano ancora intravedere un sistema interconnesso di cadute e salti d’acqua, accanto a un piacevole percorso di fondovalle che dal quartiere di S. Antonio Abate a Ragusa Ibla, con imbocco sotto la via Peschiera, passando per la filanda Donnafugata, sotto la via S. Leonardo al quartiere degli Archi, arriva fino alla parte alta di Ragusa Superiore, nella contrada Scassale.

 

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