Il Parco ecclesiastico di Ragusa

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Rinata con forza dal grande evento sismico del 1693 la città di Ragusa vanta un importante numero di chiese e cappelle nobiliari che raccontano i mille tasselli di un’unica grande storia. Di seguito alcuni dei preziosi pezzi che vanno a comporre il mosaico storico-artistico di Ragusa:

 

La chiesa della Badia o del Collegio di Maria Addolorata

La sua costruzione risale al 1796 per volere testamentario della nobildonna Felicia Schininà di Sant'Elia che realizzò un Collegio con lo scopo di fornire un'educazione alle orfane ragusane. Al posto del Collegio sorge oggi un centro culturale, il CCC - Centro Commercaiel Culturael dedicato a Mimì Arezzo, mentre la chiesa ha mantenuto al sua sacra funzione.

La particolarità della chiesa è data dal suo ’interno, a pianta circolare, secondo gli stilemi dell'arte barocca.

Al suo interno si conservano pregevoli dipinti del pittore siciliano Tommaso Pollace, quali Santa Giuliana Falconeri, la Presentazione al Tempio di Gesù Bambino e la Pietà all'altare centrale. Degno di rilievo il bellissimo pavimento in pece bianca e nera dai motivi geometrici.

Visita questa chiesa: Corso Italia, 99. Ragusa. Maps GoogleExternal link

La chiesa della Santissima Annunziata

Con la sua Madonna Pastora: tradizionalmente identificata con l’antica sinagoga ebraica dell’Antico quartiere della Giudecca, fu ricostruita in seguito al terremoto del 1693.

Oggi sede del Museo delle confraternite, mantiene ancora il ricordo dello stretto legame che la legava alla famiglia Battaglia, il cui palazzo nobiliare sorgeva accanto alla chiesa.

Degno di nota è l’immagine insolita della Madonna raffigurata sulla volta della sagrestia nei panni di una pastorella che difende le proprie pecore dalla minaccia del lupo. 

Visita questa chiesa: Via Orfanotrofio, 91.Ragusa.  Maps GoogleExternal link

San Giuseppe e le suore di clausura

Il convento, costruito nel 1588 in ottemperanza ad un voto fatto dal barone Carlo Giavante e consorte per la guarigione del figlio, aveva una sua prima chiesetta dedicata a San Giuseppe dove oggi sorge il palazzo municipale.

Dopo l'acqusito dei resti crollati della vecchia chiesa di San Tommaso si realizzò una nuova chiesa secondo il nuovo gusto tardo-barocco.

Nonostante qualche interruzione temporanea l'ordine benedettino delle suore di clausura permane ancora oggi, perpetrando l'adorazione perpetua all'interno della chiesa, che conferisce alla stessa un'atmosfera molto intima e raccolta. 

Visita questa chiesa: Via Valverde,9. Ragusa. Maps GoogleExternal link

San Giacomo Apostolo e il crocifisso inamovibile

Una chiesa sorta intorno a uno dei più celebri santi guerrieri, S. Giacomo, cui è intitolata anche al confraternita che la gestisce.

Proprio questi due temi, quello della difesa armata della chiesa ad opera di Santi Guerrieri e quello della "buona morte" che assicura il sereno trapasso, dominano l'apparato iconografico raffigurato nelle tele dei molteplici altari.

Da evidenziare anche il soffitto prospettico dipinto nel 1734 dal chiaramontano Simone Ventura.

Visita questa chiesa: Via del Portale, 17. Ragusa. Maps GoogleExternal link

S. Agata dei Padri Cappuccini con il capolavoro di Pietro Novelli

Trasferitisi i Padri Cappuccini nel 1607 in questo imponente immobile, situato all’interno dei Giardini Iblei, viene mantenuto il ruolo conventuale fino agli inizi del secolo scorso finché, abbandonato dai frati cappuccini, trasforma la sua funzione in attività ricettivo-ristorativa.

La chiesa permane invece nel suo ruolo, custodendo ancora oggi uno dei più preziosi capolavori d’arte del territorio, commissionato nel 1635 da Niccolò Placido Branciforte: il trittico di Pietro Novelli raffigurante l’Assunzione di Maria in cielo, affiancata dalle Sante Agata e Caterina.

La presenza di una cripta in cui si possono ancora vedere chiaramente i resti di un piccolo colatoio per l’imbalsamazione dei morti conferma come, anche nel ragusano, fosse attiva questa pratica nell’ambito dell’ordine cappuccino. 

Visita questa chiesa: Giardino Ibleo. Ragusa. Maps GoogleExternal link

 

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