La città dei due Patroni

La città dei due Patroni La città dei due Patroni
Sia la festa patronale di San Giorgio Martire che quella di San Giovanni Battista sono inserite nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia.

La motivazione di questa iscrizione sta nella “nutrita concomitanza di elementi cerimoniali e rituali che testimoniano forme spettacolari riconducibili al teatro barocco.”

San Giorgio, patrono di una città millenaria - la vecchia Ragusa, oggi chiamata Ragusa Ibla - in cui per secoli si è riconosciuta, e San Giovanni, nuovo santo intorno al cui culto si è sviluppata la nuova città, ricostruita dopo il terremoto del 1693. I due culti  coesistono pacificamente in armonia anche se qualche residuo di campanilismo è duro a moririe.

Ed ecco che sin dagli antichi disordini registrati durante le processioni dei rispettivi santi e le cause discusse nei Tribunali religiosi dal 600 si giunge sino ai nostri giorni: è di maggio del 2024 il pronunciamento ufficiale del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che ha ufficialmente riconosciuto San Giovanni Battista come patrono principale della Diocesi e della Città di Ragusa, e San Giorgio Martire come patrono “aeque principalis” della stessa città. 

I secoli avanzano ma certe cose non cambiano negli animi di un popolo. E probabilmente anche questo ha il suo incrollabile fascino che alla fine dei conti si chiama identità

 

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