Il malato immaginario

31 luglio - 4 agosto 2024 / 21:00 / Donnafugata / Teatro, film e spettacoli

Molière parte dall’ipocondria per mettere in luce la fragilità dell’essere umano e l’ipocrisia della società che ne frutta i vantaggi.

Argante ne Il malato immaginario, al pari di Alceste ne Il misantropo o di Arpagone ne L’avaro, portano alle estreme conseguenze il loro “mal di vivere”, ricercando a tutti i costi l’attenzione degli adulti, e non si può non sentire un pizzico di tenerezza nei loro confronti.

In quest’opera, l’autore mette un pizzico della sua autobiografia: come Argante è vittima dell’arte predatoria dei mistificatori, così il teatro di Molière lo è dei suoi detrattori. Ed è beffardo da parte del destino che egli muoia proprio mentre interpreta questa commedia; la quale morte è seme che germoglierà dando vita a ciò che noi oggi conosciamo come teatro moderno.

Il Malato Immaginario di Molière, con Federica Bisegna, Vittorio Bonaccorso e gli attori della compagnia G.o.D.o.T. al Castello di Donnafugata, 31 luglio - 4 agosto 2024

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L'ultima volta che sono stato dal dottore mi ha dato tante medicine che, una volta guarito, sono stato male per un mese intero"(Groucho Marx) 

Chissà cosa avrebbe scritto oggi Molière su tutto ciò che è successo a causa della pandemia? Avrebbe cambiato opinione sui dottori o avrebbe affondato la stoccata ancora di più su una categoria che, se da un lato ci è indispensabile, dall’altro non è riuscita a debellare la ciarlataneria di una parte di essa?

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